venerdì 30 marzo 2012

Nerdreamer (8 Capitolo)


Raffaele si fece piccolo dietro uno di quei neri cestini dell'immondizia che puntellavano via Ricasoli ad intervalli irregolari. Tirò fuori qualcosa dallo zaino, fece cenno al compagno d'avventure di fermarsi, il mezz'elfo si pose all'ombra di un portone, guardando non visto verso il malvagio cow boy.
Pareva non si fosse ancora accorto di loro.
<< Cazzo...cazzo, CAZZO!!!>>
Quasi le parolacce fossero un mantra, il ragazzo uscì dal proprio nascondiglio, si mise al centro della strada e avanzò a passo svelto.
Delapore sentì il rumore dei passi, si voltò incuriosito più che intimorito.
<< Ancora tu, ragazzino?>> disse stupito mentre si avvicinava ad Ilaria, vittima svenuta delle sue attenzioni.
<< Lasciala stare!>> disse Raffaele, ancora non accidiosi di chi fosse la ragazza. L'altro scoppiò a ridere, estrasse la pistola, iniziando a puntarlo.
<< E come spero d'impedirmelo!>> disse con scherno, trovando però fastidioso, doloroso quasi, guardare colui che lo sfidava. Il ragazzo allora portò la mano al collo, si prese una collana di cuoio, mostrò prima il tau, poi un rosario con la croce d'argento.
L’altro abbassò la pistola, si ritrasse come un vampiro alla luce del sole. Qualcosa sotto la sua pelle parve agitarsi, ringhiò di rabbia e orrore.
<< Conosco ogni tua debolezza agente Delapore! Perché non te ne torni in America a prendertela con gli indiani e ogni altra etnia?>>
Il cowboy alzò un braccio, si tolse gli occhiali e la benda, la bocca al posto del suo occhio vomitò bestemmi e ringhi, come se un invisibile tizzone ardente gli stesse premendo le carni, sulla fronte apparve un marchio che parve vivo: l'apparente aspetto da elegante gentiluomo fece spazio ad una metamorfosi orrenda, le dita schioccarono sinistramente allontanando con un'altra falange, occhi e bocche si aprirono la loro strada dalle maniche di camicia e giacca.
<< Non me ne andrò proprio ora! Non ora che sono così vicino!>>
Sparò alla volta del ragazzo, ma lo mancò clamorosamente, non poteva reggere la vista delle croci.
Raffaele superò un ragazzo svenuto, s'avvide che era Mattia, comprese pochi istanti dopo che la vittima prescelta fosse Ilaria, riconoscendone i vestiti e l’aspetto.
Si tolse il ciondolo del tau, lo mise all'amico, tremando sotto i colpi di pistola ma facendosi forza, sapendo che non potesse colpirlo ne guardarlo.
Nerdrimer intanto stava prendendo la mira, sparò un colpo alla testa di Delapore in preda agli spasmi. Uno dei molti occhi se ne avvide, frappose il palmo della mano destra al proiettile: fauci schioccarono, si divisero in due bocche che si litigarono il proiettile. Lo sguardo infuriato dall'occhio buono di Delapore divenne nero come il vuoto. Alzò una pistola e con maestria svuotò il caricatore, il mezz'elfo fu costretto a sfondare la vetrina di un negozio lanciandosi di corsa, l'allarme iniziò a risuonare nella via ma nessuno si affacciò. Delapore iniziò a spostarsi per poter riaprite il fuoco, fu costretto a indietreggiare dall'avvicinarsi di Raffaele, il Rosario sempre al collo.
<< Ragazzo, forse abbiamo iniziato col piede sbagliato. Tutti desiderano qualcosa… tu cosa? Denaro, donne? Potere? Tanto con quello ottieni ogni altra cosa, no? Lasciamo soltanto concludere e potrai avere ciò che vuoi! Ci attende un mondo migliore... non mi lascerò fermare ora che sono così vicino!>>
Sparò di nuovo un colpo verso il mezz'elfo, Raffaele s'inchinò su Ilaria, la croce la sfiorò svegliandola di soprassalto. Le mise una mano sulla bocca, le impedì d’urlare.
<< Stai tranquilla, andrà tutto bene.>>
Delapore provò a prendere la mira verso i due impegnati a parlare, quando però l'occhio buono iniziò a schiumare sciogliendosi si voltò urlando, passò qualche istante di spalle.
Il mezz'elfo ne trasse vantaggio sparando due colpi,  forandogli la schiena. Cheliceri e tentacoli si fecero largo dalla ferita, uscirono con la foga del prigioniero trattenuto troppo a lungo.
Quando si voltò, Delapore aveva perso ogni tracci d'umanità, la pelle tesa e secca sul volto ormai ridotto quasi ad un teschio, un fuoco malvagio bruciava al posto dall'occhio buono.
<< Ner! È tutto inutile, non puoi sconfiggerlo.>>
Il ragazzo diede il proprio rosario ad Ilaria, l'altro gridò la sua imminente vittoria. Alzò la pistola verso Raffaele ma prima che potesse premere il grilletto lui alzò il capo, lo sguardo serio e coraggioso per la prima volta.
<< In questa notte, innanzi al mostro che servi e a qualsiasi cosa ci sia a guardare noi gente normale... Io ti sfido Delapore! Accetta o sputo su di te e su ciò che sei, mostro maledetto.>>
Quasi fosse stato colpito al petto, il cowboy fece un nuovo passo indietro. Non era un ragazzo,  per quanto imbastardita conosceva l'antica formula rituale, era un iniziato.
Dopo aver sibilato una imprecazione, Delapore alzò le braccia come sconfitto, trasse un profondo respiro. Dopo alcuni attimi di silenzio, lunghi come l'eternità, tornò al suo umano sembiante, perfetto oltre ogni logica, in modo inconcepibile.
<<E sia ragazzo, accetto la tua sfida. Ma solo io e te, lo sporco irlandese deforme deve starne fuori!>>
Il mezz'elfo, pistola in pugno, uscì dal negozio e iniziò a correre verso il cowboy.
<< Deforme sarà quella porca di...>>
<< Nerdrimer, ti prego! Devo farlo io. Tutto questo... É colpa mia.>>
Il rosso fermò la sua corsa, si affiancò al ragazzo, lo fissò per qualche istante. Alla fine gli offrì la mano, se la strinsero con forza alla maniera dei guerrieri, al braccio.
<< Fai una pazzia magrolino! Però spezzalo, ci penso io ai tuoi due amici, se si avvicina gli spezzo la schiena e gli ficco la testa in..>>
<< Se avete finito questo spettacolo di inutile cameratismo e amicizia, non ho molto tempo. Una volta che ti avrò ucciso, il sangue d'iniziato varrà come sacrificio.>>
Raffaele fece per avanzare, Nerdrimer gli diede una delle sue pistole.
Quando si fece finalmente avanti, Delapore prese l'orologio da taschino e l'estrasse dalla tasca nel panciotto.
<< Un duello alla vecchia maniera. Quando l'orologio della chiesa suonerà i dodici rintocchi faremo fuoco. Leale, Pulito.>>
Si misero alla distanza regolare, entrambi rinfoderarono la pistola, anche se Raffaele la mise semplicemente nei pantaloni.
L'orologio del duomo di Livorno segnò la mezzanotte.
Al primo rintocco, entrambi misero le mani lungo i fianchi, in attesa frenetica, muovendo le dita.
Al terzo, il ragazzo iniziò a sudar freddo, le gambe molli.
Al sesto, Delapore iniziò a sorridere, pregustando la vittoria: al nono infatti estrasse e con mano sicura iniziò a sparare, preparandosi a riportare con maestria indietro il cane per svuotare l'intero caricatore su quell'illuso che sperava in un duello pulito.

1 commento:

  1. Scusa per il ritardo mostruoso nella lettura, ma eccomi qui a commentare. Bella l'ideale del duello stile vecchio far west.
    Non sono riuscita a visualizzare tanto bene la trasformazione di Delapore, però...che tipo di demone sarebbe?
    Scusa per la domanda scema, ma sono un po' suonata dal tanto studio (non sai quanto invidio quelli che stanno già scrivendo la tesi).
    Cercherò di leggere presto anche la conclusione.
    Fai i complimenti anchi a chi ha fatto i disegni perché sono veramente belli.

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