sabato 28 aprile 2012

Cavaliere Rosso- 3 Capitolo


Oggi mi sento particolarmente ispirato, quindi ecco il terzo capitolo di questo racconto...non saprei come definirlo.

Pareva che fuori dal concessionario il mondo fosse impazzito, si fosse stati catapultati in uno di quei brutti film da drive in su tremendi negri cannibali nelle profondità della giungla africana. E invece tutto stava accedendo nei civili Stati Uniti d'America.
<< Io chiamo la polizia!>> disse l'anziano proprietario, mentre Adam continuava a guardare, orrendamente affascinato la scena: la donna ormai era spacciata, la gola squarciata, il modesto abito bianco ormai di uno sguaiato rosso cremisi. L'uomo, ancora sopra di lei, passò a morderle parti delle spalle e delle braccia, gridò al cielo.
Fu allora che lo colpì un colpo di fucile al torace, venne sbalzato indietro.  Il signor Pitt, del negozio di ferramenta di fronte al concessionario era uscito armi in pugno e aveva ucciso il pazzo. Si avvicinò alla donna che ancora si contorceva per il dolore.
Adam rimase alla finestra, tolse la mano dalla schiena dove teneva la pistola, si calmò un attimo.
<< Donna, cosa vuol dire che le linee sono occupate? Qui davanti ci sono stati due omicidi, dannazione a te! Sempre detto che le donne dovrebbero far la maglia!>> il signor Preasley sbatté la cornetta del telefono con forza, si avvicinò alla finestra.
<< Ci crederesti? La polizia è troppo impegnata per rispondere! Qui a Roswell, manco fossero arrivati davvero gli alieni ieri.>>
Adam non lo ascoltò, aprì la finestra talmente di fretta che perse qualche secondo.
<< Alle tue spalle! Alle tue...>>
Il signor Pitt alzò la testa alle urla, ma non riuscì a comprendere in tempo. L'assassino della signora e del poliziotto, nonostante il colpo di fucile che l'aveva raggiunto al petto si era rialzato, la cassa toracica squarciata dal proiettile. Con rinnovata ferocia si lanciò verso colui che l'aveva colpito.
Pitt venne preso in una lotta corpo a corpo serrata, l'altro cercava di morderlo al volto, ma riuscì a frapporre il fucile fra lui e il folle. L'altro serrava le mandibole, schioccava, una saliva rossastra gli schiumava dalla bocca.
Pitt riuscì con una capriola di lato ad ergersi contro l'assalitore, stando lui sopra e l'altro sotto. Era comunque una situazione di stallo, non poteva in alcun modo far nulla se non cercare di rialzarsi.
Con la coda dell'occhio vide una macchia scura scagliarsi contro di lui, lasciò il fucile e si gettò a terra: il poliziotto dalla gola squarciata cadde addosso all'assassino, ci volle qualche minuto prima che riuscissero a rialzarsi. Il signor Pitt fece per scappare verso la concessionaria, ma la donna gli afferrò una caviglia facendolo inciampare. Dopo poco, tutti e tre furono sopra di lui e ne fecero sanguinolento banchetto. Le urla che s'iniziarono ad udire per la strada attirarono nuovi curiosi. I tre cannibali, come bambini scoperti con le mani nella marmellata, rimasero in silenzio, le mani sporche di visceri e sangue vicino alla bocca ormai fradicia.
Ringhiarono bassamente, poi iniziarono a correre verso i curiosi.
<< Signor Preasley, direi che è il caso d'andarsene.>>
<< Direi anche io figliolo.>> disse l'altro mentre metteva nuovamente giù il telefono.
<< Ringrazio il cielo che lei non ha mai accettato di cedere il campo sul retro. Ho parcheggiato lì.>> disse ridacchiando Adam mentre iniziava ad avviarsi alla porta, seguito a ruota dall'altro.
<< Mi raccomando figliolo...>> iniziò l'anziano <<...torna a casa e barricati con i tuoi cari. Temo che quei pazzi non siano i soli. Prima che cadesse la linea, il centralino mi ha detto che la polizia sta ricevendo decine di segnalazioni su pazzi omicidi.>>
Arrivarono sul retro, il signor Preasley aprì la porta senza pensarci, Adam lo tirò indietro rudemente. L'anziano stava per dirgli qualcosa di sgarbato quando uno degli invasati si palesò da dietro la vettura con la bocca protesa in avanti, il cranio aperto in due come se fosse stato colpito da una spranga o una mazza da baseball.
Adam chiuse la porta col violenza, la riaprì sfruttando il contraccolpo subito dall'altro per farsi spazio, trascinando con se l'anziano proprietario. Il pazzo si rialzò in fretta, sbavando e ringhiando come un animale inferocito, ma i due erano già entrati in macchina.
Partirono veloci come razzi, quasi avessero il diavolo alle calcagna.
<< Grazie ragazzo. Non fosse stato per te, adesso sarei con una mela in bocca e del buon sugo addosso. >>
<< Di nulla signor Preasley, però stia più attento. Mi ha detto proprio lei che ce ne sono altri di pazzi in giro.>>
L'altro assentì grattando la nuca con aria colpevole, ridacchiò istericamente. Oltrepassarono in macchina un isolato appena, giunsero di fronte alla bella villetta dell'anziano venditore d'auto.
<< Puoi lasciarmi qui, me la caverò. Devi pensare alla tua famiglia adesso.>>
<< Ne è sicuro, potrei...>>
<< Non ti preoccupare. Ho fatto la Grande Guerra, fosse per me avrei fatto anche la seconda. Vai pure. Quando la polizia avrà fatto piazza pulita di questi scioperati comunisti, voglio te e la tua famiglia a cena per un pranzetto di quelli di mia moglie.>>
Adam rise, aspetto che il suo capo scendesse dall'autovettura, poi chiuse nuovamente con attenzione gli sportelli. Fece marcia indietro ed andò via.
Superato il vialetto, allontanatosi dal quartiere per dirigersi verso casa, finalmente fece scivolare la maschera, un espressione di disgusto.
<< Maledetto panzone di un capitalista borghese, fascistucolo impomata e brillantinato! Non so che stia succedendo, ma che mi becchi una pallottola prima di sera se non ti auguro di morire mangiato da una decina di quegli str...>>
Stava ancora imprecando quando vide davanti a lui un posto di blocco della polizia fatto letteralmente a pezzi da un gruppo di folli. I proiettili parevano non far altro che rallentarli di poco, correvano davanti con le braccia in avanti, tesi spasmodicamente alla ricerca di carne.
<< Ma in nome di Lenin, che cazzo succede?!>>
Premette più velocemente l'accelleratore, ne investì due, calpestò un poliziotto che pareva chieder aiuto tendendo una mano al cielo e l'altra a tamponare la gola. Prese la pistola che aveva nel cruscotto, accanto mise quella che portava dietro. Con un occhio alla strada cercò sotto il sedile del copilota per estrarre le fondine che vi erano nascoste.
<< Speriamo gli altri compagni stiano bene.>> sussurrò a mezze labbra in russo.

2 commenti:

  1. Accidenti quanto scrivi!
    Ti seguo^_^ I risvolti della trama sono... Inaspettati. i simil zombie/ invasati non me li aspettavo.

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    1. Sarà stata la visione di The Avengers che mi ha lasciato di stucco e con una ondata di inventiva tremenda.

      Mi ha persino rinverdito una idea matta per un progetto letterario a lungo termine...

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