giovedì 31 maggio 2012

Cavaliere Rosso-6 Capitolo


Era da un po' che non scrivevo, spero vi piaccia ^^

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La coppia di spie uscì dalla casa dopo aver preso le dovute precauzioni:controllarono e rifornirono le loro armi, nascosero opportunamente ciò che non potevano portare con loro e bruciarono le prove  troppo compromettenti che avevano in casa.  Prima di dirigersi di corsa verso il pick up controllarono più volte l'esterno. Una volta entrati,tirati su i finestrini e chiuse bene le portiere, si guardarono. Eva aveva l'aria preoccupata, Adam pareva avere il ghiaccio negli occhi.
<<Dici che stanno bene?>>
<< Ovvio, sono i nostri ragazzi, no?>> rispose cercando di alzare il morale Adam, riuscendo soltanto ad incupire l'altra: la manfrina della famiglia sembrava non farle assolutamente effetto. Smise di guardarlo, iniziò ad osservare il panorama della città nel più totale caos mentre si spostavano con la Chevrolet. Alcuni degli invasati sembravano quasi ululare contro le vittime: la maggior parte era evidentemente morta, eppure continuava a muoversi ed uccidere.
Lei poi iniziò a parlare in russo.
<< Ti prego, almeno adesso no. Altrimenti, giuro mi metto ad urlare!>>
<<Smettila subito! Se qualcuno ti sentisse...>> disse l'agente sovietico a bassa voce, prendendole il braccio e fissandola dritta negli occhi, distogliendo l'attenzione dalla strada. L'altra iniziò a piangere, il bel volto rigato dalle lacrime di trucco.
<< Mentre sono tutti impazziti? Mentre degli invasati vanno in giro a MANGIARE come cannibali tutti quegli che gli sono vicini? E' già tanto che non appaia un qualche alieno!>>
Avevano da poco pronunciato quelle parole, quando Adam, con la coda dell'occhio vide qualcosa di verde in mezzo alla strada. Si voltò immediatamente, sterzò con violenza per evitarlo, riuscendo a  mancarlo, qualunque cosa fosse. Per via della frenata la macchina si spense, entrambi voltarono le teste per vede cosa fosse.
Era un soldato, la divisa verde militare strappata in più punti, si teneva il braccio destro visibilmente ferito. Si avvicinò velocemente, nonostante le ferite. Chiese aiuto con un filo di voce. Per qualche secondo entrambi si guardarono, gli dissero di mettersi dietro, sul pick up.
Continuarono ad andare con la macchina, furono costretti a fare delle deviazioni dal caos imperante: lampioni caduti per strada, panchine, automobili e molto altro ostruivano i passaggi.
Dopo qualche minuto, trovarono un posto di blocco dell'esercito. Gli venne imposto di fermarsi.
Adam e Eva si guardarono nuovamente e il primo, con un sospiro iniziò a decelerare. Abbassò il finestrino della Chevrolet.
<< Abbiamo un ferito a bordo! Uno dei vostri!>>
I soldati circondarono l'auto, le armi in pugno, li fecero uscire. Un ufficiale, il volto coperto da una maschera anti-gas si sporse per vedere il commilitone ferito, fece arrivare dei dottori con alcuni barellieri. I dottori controllarono se avesse ferite visibili.
<< Non sembra abbia alcun morso.>>
<<Allora portatelo in infermeria.>> disse l'ufficiale, voltandosi poi verso la coppia. << Devo ringraziarvi, non tutti avrebbero avuto il cuore di salvare quell'uomo.>>
I due sorrisero, Adam si portò la destra alla nuca.
<< Era dovere, uno dei ragazzi che difende lo zio Sam...>> disse ridacchiando un poco, nervosamente.
<< Seguitemi, suppongo abbiate voglia di riposo e qualcosa di caldo da bere...>>
Quasi non aveva neppure finito di dire quelle parole che, in lontananza, una piccola folla apparve all'orizzonte. Iniziarono ad avvicinarsi quasi fossero un branco.
I volti contratti in smorfie crudeli, le vesti sporche di sangue, le ferite aperte li identificarono immediatamente come nemici. L'ufficiale fece cenno ad Adam di allontanarsi, poi iniziò ad urlare ordini.
<< Mantenete la posizione, mirate alle gambe.>>
Il gruppo di invasati non si fece attendere, iniziarono a correre. Erano strani: alcuni correvano come atleti, quasi controllassero il fiato, altri scomposti, come animali, arrivando persino a mettersi a volte a quattro zampe. La maggior parte aveva tremende ferite in tutto il corpo, già morti eppure crudelmente in cerca della vita altrui. Gli occhi vitrei non trasmettevano altra emozione se non la fame. Qualcosa di primordiale, di fuori da ogni logica.
I soldati aprirono il fuoco sulla prima linea, che si ritrovò le gambe spezzate. Molti caddero, alcuni continuarono imperterriti. Le retrovie avanzarono ignorando i caduti che nonostante tutto continuavano a muoversi facendo forza sulle braccia. Le unghie cedettero a molti, altro sangue sporcò le strade.
L'ufficiale gridò di andare in ritirata, d'avvicinarsi alle barricate. Solo in quel momento notò che uno dei barellieri gli si stava avvicinando con la bocca aperta, gli occhi iniettati di sangue. Gli sparò addosso un caricatore intero, riuscendo ad impedirgli di morderlo, facendolo cadere a terra.  Poco più indietro, notò che all'infermeria da campo era scoppiato il caos, uno dei dottori aveva iniziato a uccidere i pazienti e i barellieri, nessuno riusciva a fermarlo.
<< Ritirata, ritirata!!!>> iniziò ad urlare mentre il suo gruppo era ormai stretto, come ferro fra incudine e martello, fra due gruppi di invasati. Fu un massacro.
Adam e Eva tornarono sul loro pick up, l'ufficiale li seguì lesto.
Furono gli unici a sopravvivere, i soli a scappare in tempo.
<< Dannazione, l'infezione è più tremenda di quanto c'avessero detto.>>
Le due spie sovietiche sentirono le parole pronunciate dal militare, Adam inarcò un sopracciglio.
<< Forse è meglio se ci dici tutto...a proposito, io mi chiamo Adam, lei è mia moglie Eva.>>
<< Io non posso dirvi il mio nome. Ma chiamatemi pure Al.>>
Il silenzio si poteva tagliare con una baionetta, ma nessuno disse niente per ben più di qualche minuto. Fu l'ufficiale ad iniziare a parlare.
<< Nessuno di voi due ha ferite, vero?>>
<< No. Non siamo stati morsi.>>
<< Neppure io.>> disse con la voce ovattata dalla maschera antigas il militare che aveva rotto il silenzio. Li guardò un attimo attentamente.
<< Non vi dolgono le orecchie, non avete problemi all'udito vero?>>
Eva lo guardò stranito, inarcò un sopracciglio.
<< Gli infetti si riconoscono così all'inizio. Sentono qualcosa di non scientificamente udibile. Una voce...o forse un richiamo.>>

1 commento:

  1. le due spie sovietiche cominciano a starmi simpatiche ^_^ ma anche l'ufficiale mascherato ha il suo fascino: maschere antigas docet

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